venerdì 5 dicembre 2014

Un anno senza Nelson Mandela


Il 5 dicembre non è un giorno come tutti gli altri, è una data che fa riaffiorare in tutti noi il ricordo di un grande uomo che un anno fa ci ha lasciato, dopo aver trascorso un’intera vita a combattere in difesa dei suoi sogni, Nelson Mandela.

 
 

 

Nelson Mandela (18 luglio 1918 - 5 dicembre 2013) detto “Madiba” fu insignito del Premio Nobel per la pace nel 1993 e ricoprì la carica di Presidente della Repubblica Sudafricana dal 1994 fino al 1999, fu leader del movimento anti-apartheid e determinò la fine di questo regime, basato sulla discriminazione razziale. Dopo essersi unito all’African National Congress  nel 1942, Mandela fu arrestato per la prima volta nel 1952 ma venne assolto. Quando però nel 1961 guidò una campagna di sabotaggio contro l'esercito e il governo reggente ed elaborò piani di una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid fu arrestato nell'agosto del 1962  con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero. Venne condannato e rinchiuso nella prigione di Robben Island, senza dubbio il luogo più duro e spietato del sistema penale dell’apartheid sudafricano, dove trascorse 27 anni della sua vita.

 
 
Nelson Mandela nella propria cella a Robben Island



Il lavoro forzato e la prigionia non gli fecero però abbandonare i suoi sogni e i suoi scopi, tant’è che spedì un messaggio all'ANC, pubblicato il 15 giugno 1980 che recitava:


« Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid! »



Rinunciò alla libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata nel 1985 e rimase in prigione fino all'11 febbraio del 1990.
Divenuto Presidente dell'ANC nel luglio del 1991 concorse contro De Klerk per la carica di presidente del Sudafrica e vinse, diventando il primo capo di stato di colore.




Impegnato in opere di pace e campagne di sensibilizzazione anti- razziste Mandela incarna l’ideale della forza di volontà che prevale su tutto, anche su ciò che sembra invalicabile.

 
«Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso. »

 
Così Mandela scrisse nella propria autobiografia intitolata “ Io, Nelson Mandela - Conversazioni con me stesso”. La massima che incarna maggiormente la sua personalità di assiduo sognatore, capace di tramutare sogni di libertà e uguaglianza in una realtà che prevale sull’incubo del razzismo.

Un anno passato senza la presenza corporea di Nelson Mandela, inseguitore di sogni e distruttore di incubi, non ha comportato però la sparizione del ricordo della sua personalità e dei suoi insegnamenti che hanno ricordato al mondo intero le ricchezze di cui la razza umana dispone.

La diversità è infatti un bene che grandi uomini come Nelson Mandela ci hanno insegnato ad apprezzare.

Federico Perenno

 

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