domenica 7 dicembre 2014

Bnou-Marzouk: Il Cuore Viene Prima della Fama




Tecnica, resistenza, coordinazione, potenza esplosiva nel destro, la punta marocchina Younes Bnou-Marzouk è una delle più promettenti nel panorama calcistico internazionale. Il giovanissimo diciotenne marocchino, nato in Francia a Freyming-Merlebach nel 1996, ha un'importante gavetta alle spalle, nel Metz e poi nella primavera juventina, con la quale ha vinto anche una Supercoppa Primavera. Senza scomodare i paragoni degli esperti, ai quali ricorda molto Lewandowski, si può dire che Younes è il prototipo dell'attacante moderno, rapido e non statico, in grado di far segnare i compagni ed inserirsi come un rapace in area di rigore. Attualmente è uno dei 32 giocatori che compongono la rosa juventina. Recentemente ha lasciato senza parole i tifosi della nazionale francese prendendo la decisione di militare nelle fila marocchine.


 


L'U21 francese ha riconosciuto le doti straordinarie del ragazzo convocandolo per le partite di qualificazione al mondiale U21 2015 ottenendo però un rifiuto poichè il franco-marocchino ha preferito la realtà africana. Lo stesso Bnou-Marzouk ha ammesso che è stato molto difficile declinare l'offerta francese ma prima ha detto:"Bisogna onorare le proprie origini e la propria cultura, portando più in alto possibile i colori della stella a cinque rami, la sua bandiera, quella marocchina.

Amedeo De Lucis, Jacopo Masiello

sabato 6 dicembre 2014

Risorse d'acqua in india



Senza di lei la vita non è sostenibile.
è un bisogno fondamentale per tutte le creature viventi e ne usiamo troppa rispetto al nostro reale bisogno.
Alludo, chiaramente ,all'acqua.
Il Taj Mahal riflesso nell'acqua
E l'India corre il rischio di dover fronteggiare un'enorme crisi , legata alla richiesta aumentata di acqua legata alla crescita demografica e allo sviluppo economico.
Nel passato vennero poste le basi per migliorare le  infrastrutture, atte a garantire un  adeguato fabbisogno d'acqua ; venne investito del denaro per garantire un sistema acquifero che contribuì soddisfacentemente ad assicurare salute e sicurezza alla popolazione indiana, unitamente ad una riduzione del livello di povertà.
Le migliorie ottenute, tuttavia, non vennero perseguite nel tempo ,per assecondare la continua e costante richiesta d'acqua.
Con i ridotti servizi a disposizione della popolazione ,gli abitanti del paese sono stati costretti a supplire personalmente ai propri fabbisogni, sia per uso domestico che agricolo, tenendo conto dell'impoverimento del sottosuolo.
Diverse aree del paese, comprendenti le più popolate e produttive, stanno già arrivando al dunque;
si stima che, entro il 2020,la richiesta d'acqua in India sarà maggiore di tutte le possibili risorse, comprese quelle presenti nel sottosuolo.
Le soluzioni messe in atto dal governo hanno peggiorato la situazione, anziché migliorarla.
La carenza d'acqua fa germogliare i conflitti, esacerbare il disaccordo su come dislocare le varie risorse del paese ...e mentre molte nazioni vittime della mancanza di questa preziosa sostanza  hanno coniato precise regole a riguardo, l'India, al momento, non ne è stata capace e questo disaccordo crea alti costi economici ed ambientali.
Dal punto di vista internazionale, l'India ha creato precise  regole  con il Pakistan ,tramite un trattato, e vi sono altri importanti accordi all'orizzonte.
I problemi ambientali ed i cambiamenti climatici non contribuiscono certo a rendere la situazione meno intricata.
I liquami e le acque di scarico eliminate dalle città in crescita e dalle industrie inquinano i  fiumi rendendoli inutilizzabili riserve d'acqua.
I mutamenti climatici rendono possibile la siccità così come un'inondazione, grazie ai ridotti giorni di pioggia o agli scioglimenti dei ghiacciai.
L'acqua è un privilegio
Con l'aggravarsi del problema, per l'India la situazione potrebbe rivelarsi disastrosa. Immediati provvedimenti dovrebbero essere presi per porvi rimedio.
Sarebbe necessario installare un sistema di infrastrutture più ampio e funzionale; rispetto a paesi con simili condizioni climatiche, l'India  riesce a stoccare solo il 20% di quanto Cina, Messico e Sud Africa non riescano a fare per la loro popolazione. Il Nordest dell'India è ricco d'acqua, ma povero di infrastrutture atte a sfruttare questo vantaggio.
Cambiamenti drastici andranno progettati in tutta la nazione per ottenere incrementi nelle scorte d'acqua  duraturi nel tempo. Andranno analizzati tutti gli aspetti: tenendo conto dello sviluppo passato, sfruttando le risorse presenti e  progettando piani per il futuro, che dovranno essere ben architettati e mantenuti, per una realizzazione che assicuri  infrastrutture al passo con la domanda.
L'India deve sviluppare una competitività nei servizi di base, unendo le cooperative al settore privato, mentre lo stato potrà concentrarsi in altro campo, quale il controllo delle inondazioni e dell'inquinamento. Gli stanziamenti per l'acqua andranno definiti a tutti i livelli, e resi di pubblico dominio.
Solo con grandi cambiamenti l'India potrà sperare di fronteggiare la sfida della sempre più grave situazione riguardante la carenza d'acqua.

EMMA DOS SANTOS

Un viaggio che durerà per sempre


Australia, Malesia, Stati Uniti, Costa Rica, Danimarca, Cina. Sono circa 60 i paesi  in cui poter trascorrere un'esperienza all'estero. Sono diverse le associazioni che ti permettono di partire, ma noi vorremmo proporvene una, ovvero Intercultura.
Si tratta dell'associazione italiana creata nel 1955 dal movimento AFS(American Field Service). Questa organizzazione favorisce gli scambi interculturali tra i giovani, offrendo ai più meritevoli borse di studio totali o parziali. Ormai sempre più frequentemente giovani tra i 15 e i 18 anni partono per trascorrere periodi che variano da un trimestre a un anno all'estero. Intercultura facilita questa esperienza garantendo un aiuto economico alle famiglie meno abbienti.
Questa associazione è basata sul lavoro di volontari che seguono le selezioni e i ragazzi durante il soggiorno e sull'ospitalità da parte di famiglie che si propongono di loro spontanea volontà e che non ricevono nessuna retribuzione. Intercultura non è un'agenzia di viaggi, ma si preoccupa di selezionare solamente gli studenti che sono pronti per questa avventura. Inoltre ritiene che la cosa più importante sia l'esperienza stessa e non il luogo in cui si svolge e perciò non può essere scelto un solo paese, ma bisogna indicarne minimo 3.
Oltre ai programmi estivi, sono disponibili tre tipologie di soggiorno: il trimestre, il semestre e l'annuale.
Per il trimestre è richiesto alla famiglie di ospitare a loro volta nel periodo in cui loro figlio si trova all'estero. Questa esperienza è breve, ma permette comunque di ambientarsi nel paese ospitante e può essere svolta prevalentemente in paesi europei.
Per il semestre, considerato il più difficoltoso poichè si ritorna a metà dell'anno scolastico e bisogna recuperare le lezioni perse, sono disponibili solamente 8 paesi. In questo caso è richiesto alla famiglia di ospitare mentre loro figlio si trova all'estero sono nel caso dell'Australia.
Per l'annuale, il periodo più lungo e più richiesto, sono disponibili circa 636 posti e 47 paesi. In questo caso i ragazzi e le loro famiglie dovranno preoccuparsi solo del viaggio. Solo in questo periodo i genitori possono andare a trovare loro figlio nel paese ospitante una volta dopo i primi sei mesi.

I ragazzi durante le selezioni di Torino Sud del 22 Settembre

Qualche giorno fa si sono concluse le selezioni di Torino Sud e di Torino Nord per partecipare ai programmi di studio all'estero. In tutte e due le giornate circa settanta ragazzi hanno sostenuto delle prove scritte e un colloquio orale, che mirano ad individuare gli studenti più adatti a partecipare a questa esperienza.




I ragazzi stanno aspettando di sapere se sono idonei a questo programma. Nell'attesa devono compilare un fascicolo dato loro il giorno delle selezioni e alcuni moduli online e ricevere la visita di alcuni volontari di Intercultura  per un colloquio orale, che mira a verificare ulteriormente l'idoneità dei partecipanti.  Ma solo tra la fine di Febbraio e l'inizio di Marzo i ragazzi sapranno se hanno vinto una borsa di studio e per quale paese.
Quindi dovranno aspettare ancora un po' prima di poter dire che il loro sogno è diventato realtà.

Ecco il video di alcuni ragazzi che andranno all'estero:



Francesca Lionetti e Bianca Panarelli




venerdì 5 dicembre 2014

Magic Cube



Uno degli oggetti più conosciuti al mondo, più venduto, più amato, più odiato... chi non ha speso almeno dieci minuti della sua vita, fronte corrugata e neuroni in movimento, rigirandosi tra le mani un cubo di Rubik?
 Ernő Rubik
  Ernő Rubik
Inventato a scopi didattici dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nella primavera del 1974, mentre si trovava nella sua casa a Budapest, dopo 40 anni continua a essere uno dei rompicapi più famosi al mondo, passando di mano in mano a generazioni.
Rubik voleva creare un sistema che permettesse di muovere sezioni indipendenti di un cubo, senza doverlo per forza smontare e rimontare ogni volta. Trovò la soluzione realizzando un cubo le cui facce erano formate da sezioni diverse: 9 quadrati su ognuna delle sue 6 facce, tutte di un colore diverso (bianco, giallo, nero, rosso, verde, arancione e blu), per un totale di 54 quadrati, agganciati al centro da un meccanismo interno, che potevano essere mischiati tra loro. Il rompicapo è risolto quando ogni faccia ha tutti e nove i quadrati dello stesso colore. Il primo prototipo si diffuse solo tra i matematici ungheresi ed era molto diverso da quello odierno: era monocolore, di legno e con gli angoli smussati; le modifiche che lo porteranno a essere tale a come lo conosciamo noi oggi saranno effettuate l'anno successivo. Il compito della distribuzione del gioco matematico battezzato Magic Cube (cubo magico) viene affidato a una ditta di giocattoli. La produzione fu avviata su larga scala e il giocattolo fu rinominato da Ideal (società di giocattoli statunitense) “cubo di Rubik”, nome ritenuto meno generico del precedente. 
Varianti dell'originale Magic Cube
Oggi esistono numerose varianti di diverse forme e dimensioni diverse: si va dai più comuni 2x2x2 (Pocket Cube) e 4x4x4 (Rubik's Revenge) alle versioni non ancora ufficiali come il 17x17x17, perfettamente funzionante, creato dall'esperto olandese Oskar van Deventer. 
Il successo del cubo di Rubik ha dato il via a competizioni internazionali per vedere chi riesce a risolverlo nel minor tempo possibile. Il campione mondiale ora in carica è l'olandese Mats Valk che ha ottenuto 5"55 al Zonhoven Open 2013, mentre il record italiano è 6"86 realizzato da Giovanni Contardi agli Italian Championship 2012 .




Gaia Merlo







Adesso c'è "spazio" per i sogni

Samantha Cristoforetti è diventata, il 23 novembre 2014, la prima aviatrice italiana nello spazio e trascorrerà quasi sei mesi nell'orbita. Per poter arrivare a questo straordinario successo ha dovuto far fronte a un lungo tempo di studio e addestramento: Samantha ha fatto studi di Ingegneria, ma ha anche intrapreso la strada che prevede la carriera militare come pilota. Nel 2009 l'Agenzia Spaziale Europea l'ha selezionata tra ottomila candidati e da quel momento iniziò ufficialmente la sua carriera da astronauta.

Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio


La navicella Soyuz che l'ha portata in orbita è partita dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan, e ha agganciato la Stazione spaziale internazionale (Iss). Il viaggio verso l'Iss è durato sei ore.


Il nome della missione di Samantha è "Futura" che si ispira alla canzone italiana di Lucio Dalla del 1980, ma che sintetizza anche tutte le linee guida che deve seguire l'astronauta, dai concetti di esplorazione e ricerca a quelli di sogno e avventura rappresentati anche nel logo.

Logo della missione "Futura"
E' possibile seguire la spedizione di Samantha Cristoforetti su Twitter: @AstroSamantha. Lei stessa ha annunciato: "Mi piacerebbe davvero che questa diventasse un'avventura condivisa tra tutti coloro che nel nostro Paese amano il cielo".

 Ed è arrivata anche la sua prima foto dell'Italia scattata dallo spazio. "Finalmente uno scorcio notturno del mio paese" ha scritto l'astronauta, che ha postato la foto su Twitter in cui è ben visibile il profilo dell'Italia meridionale delineato dalle luci.

L'Italia meridionale vista dallo spazio

Roberta Ventimiglia

La formula per la felicità

lo psicologo Seligman ha capovolto l'approccio tradizionale della psicologia con la sua teoria secondo la quale esiste la formula per la felicità. 

Secondo il suo pensiero occorre incrementare gli stati positivi e di benessere che danno un senso alla nostra vita. 
Seligman ha avvalorato la scienza dell'ottimismo che ci induce a valorizzare gli aspetti positivi della nostra personalità, iparando a gestire i nostri pensieri negativi. 
Seligman asserisce l'esistenza di una vera e propria formula della felicità esprimibile con 
H= S+C+V
Dove   H indica il livello di felicità   (happiness) 
(set range) riguarda la quota fissa di felicità di ciascuno.
Seligman sostiene che le persone tendenzialmente tristi non raggiungerebbero mai una felicità duratura e le persone felici non diventerebbero mai stabilmente tristi; quindi essa agisce come un termostato che tende a riportare la nostra felicità ai suoi livelli abituali. 
C (circostance) sono le circostanze esterne che influenzano il livello di felicità : il benessere economico, gli affetti, la vita sociale, la fede...Alcune sembrano influire piu di altre nel determinare il livello di soddisfazione esistenziale che ciascuno sperimenta. Riguardo alla ricchezza ad esempio, alcune ricerche hanno mostrato confrontando il benessere soggettivo in paesi ricchi e poveri, che questa non determina necessariamente livelli piu alti di felicità. Una maggiore ricchezza dunque ha effetti trascurabili sulla felicità personale, inoltre sembra che il materialismo sia controproducente, chi attribuisce maggior valore al denaro rispetto ad altri ambiti sembra essere meno soddisfatto della propria vita in generale.
A differenza del denaro che sembra avere una modesta influenza sul livello di felicità, una vita sociale soddisfacente e il matrimonio sono invece correlati a livelli elevati di benessere e soddisfazione personale. Ciò può essere associato al fatto che probabilmente le persone più felici in partenza piacciono di più e hanno più probabilita di sposarsi e di avere anche  una vita sociale più ricca e soddisfacente.

Riguardo alla  salute, diversi  studi hanno  osservato  che il  livello  di  salute  oggettiva  è  poco correlato  alla  felicità,  ciò  che  realmente  conta  è  la  percezione  soggettiva  del nostro stato di salute.  Così  come  i  credenti  sembrano  essere  più  felici dei  non  credenti poichè esiste una  relazione  causale  tra fede,  vita  più  sana  e  appartenenza  a  una  rete  sociale  che  da supporto.  Inoltre  come  è  noto  le  religioni  incoraggiano  speranza  nel  futuro  e  fiducia  nel presente. Questi sembrano i fattori che incidono maggiormente sul livello di felicità personale.

 Secondo un altro psicologo, il professor Paolo Gallina, la felicità è " la variazione rispetto al tempo dello stato di una persona". In altre parole la felicità  è il passaggio da una condizione peggiore a una migliore, ed è tanto piu intensa quanto più in fretta avviene questo cambiamento. La felicità non è la bella macchina o il televisore nuovo in sè, ma il momento in cui li hai avuti, in cui te li sei goduti la prima volta. Come ogni formula matematica il concetto è cristallino ed elegante, le sue conseguenze implacabili. La prima è che " la felicità non dura". E se si vuole farla durare, le cose non sono così semplici. L'altra è che è molto difficile incrementare il proprio stato con costanza. Nella maggior parte dei casi, dato che gli stati non possono essere incrementati all'infinito, a un picco di felicità segue una fase di stasi, e di aspettativa, di non-felicità sostanziale.
Alcuni ricercatori dell'University College di Londra,  grazie ad uno studio pubblicato su "Pnas", hanno scoperto che ad essere determinante nel renderci felici in un singolo momento non è il benessere accumulato nel corso degli anni, ma quanto vengano soddisfatte le nostre aspettative sulle conseguenze delle nostre decisioni.

I ricercatori sono giunti a questa conclusione coinvolgendo nella messa a punto dell'equazione 26 individui, a cui è stato chiesto di portare a termine un compito. Nel frattempo ai partecipanti è stato chiesto piu volte se fossero o meno felici. In questo modo è stato possibile elaborare un modello matematico che mettesse in relazione la felicità alle aspettative dei partecipanti e alla soddisfazione di queste ultime. La sua validità è stata testata su 18.000 individui impegnati in un gioco per smartphone che non prendeva vincite in denaro. I risultati di questa verifica, dimostrano che la stessa equazione della felicità è valida per migliaia di persone in tutto il mondo.


formula della felicità

In particolare, l'equazione dimostra che la felicità provata in un singolo momento dipende da "se tutto sta andando meglio di quanto si abbia previsto".  La vita è piena di aspettative, sarebbe difficile prendere una buona decisione, ad esempio, senza sapere qual è il nostro ristorante preferito. Spesso si dice che si è piu felici se si hanno aspettative piu basse.Si è scoperto che c'è del vero in tutto ciò. Aspettative più basse fanno sì che sia più facile ottenere un risultato che superi queste aspettative e un impatto positivo sulla felicità. 
Tuttavia le aspettative influenzano la felicità anche prima di conoscere le conseguenze di una decisione. Se si pianifica di incontrare un amico nel proprio ristorante preferito, queste aspettative positive possono aumentare la felicità già quando si fanno programmi. 
La nuova equazione cattura questi diversi effetti delle aspettative e consente di predire la felicità in base all' effetto combinato di molti accadimenti del passato. 





 Valentina Russo

La Vittoria del Trash


Dai programmi di Maria De Filippi ai Talent Show , come "Tu si que Vales" successo enorme per ascolti, che ormai di talento ne mettono in scena ben poco, ai tagli di capelli imbarazzanti che vanno tanto di moda e i finti personaggi di una popolarità enorme sui social ormai tutto ciò che abbiamo intorno può essere definito "trash". Ma che cos'è veramente "il trash"? Il termine viene inserito nell'Oxford Dictionary nel 1986 con questa definizione: Il trash è l'orientamento del gusto basato sul recupero e sulla valorizzazione, spesso compiaciuta, di ciò che è deteriore, grottesco, volgare. Nella lingua italiana, parlando di televisione, perché nel cinema veniva usato già da prima, dove il termine si è fatto conoscere qualche una quindicina di anni dopo questa parola è stata interpretata con un significato completamente diverso. Infatti osservando un po' di questi programmi che spesso si autodefiniscono così si può capire che "trash" in realtà è tutto ciò che ha a che fare con quello che si potrebbe anche chiamare robaccia, rifiuto o schifezza.




I primi esempi di "trash" sono stati i reality che potevano avere un significato fino a quando venivano ripresi dei personaggi, rinchiusi in una casa, durante la loro quotidianità ma che adesso sono diventati anche dei programmi con dei "vip" che vivono su un'isola disabitata circondati da cameraman e finti set cinematografici. Quindi perché invece di cercare nomi alternativi per sviare, non li chiamamo semplicemente con le parole che si addicono, come spazzatura, parola da cui tra l'altro arriva il termine originale?

Jacopo Masiello