Ci dimentichiamo però che sono umani e pertanto conservano anche lassù l'amore per la buona cucina. Il buon cibo può essere non solo fonte di piacere,ma anche un modo per alleviare le fatiche "spaziali".
Se nel 1961 Yuri Gagarin, cosmonauta e aviatore sovietico, spremeva tre tubetti di carne e cioccolato, nel 2013 Luca Parmitano portò con se sulla stazione spaziale internazionale (ISS) risotto, lasagne, parmigiana di melanzane, caponata e tiramisù.
Prodotti Agrotec |
David Avino, menaging director di argotec, spiega: "Circa due anni prima di partire vengono da noi e ci chiedono di preparare dei piatti speciali generalmente legati alla tradizione culinaria del loro paese di provenienza. Non è possibile mandare qualunque cosa nello spazio, ma facciamo il possibile per accontentarli".
Ogni richiesta culinaria è una vera e propria sfida: le briciole ad esempio sono vietate poichè a causa dell'assenza di gravità rischierebbero di danneggiare gli strumenti delle navicelle e le vie respiratorie degli astronauti. Il cibo inoltre dev'essere poco ingombrante e in grado di conservarsi per mesi, dev'essere stabile e sterile, semplice da preparare, da aprire e mangiare.
Immaginate di trovarvi davanti a cibi semisolidi e incolori per mesi, non sarebbe deprimente? Il cibo si mangia in primis con gli occhi ed è importante quindi equilibrare la parte nutrizionale con un aspetto appetitoso.
Caffè spaziale |
Si cerca sempre più di rifornire gli astronauti di cibi ricchi di calcio per
evitare l'atrofismo dei muscoli e l'indebolimento delle ossa. Le ossa, i
muscoli, il cuore e tutti gli organi cambiano in assenza di peso e per questo
un'alimentazione sana, controllata ed allo stesso tempo stuzzichevole al palato
è davvero un obbiettivo difficile da raggiungere e per il quale moltissimi
giovani scienziati lavorano ogni giorno da anni.
Emma Dos Santos, Elisa Venturini, Gaia Merlo
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